1025ª FOIRE DE SAINT-OURS

aosta, 30-31 gennaio 2025

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La fiera millenaria di Sant’Orso rappresenta senza ombra di dubbio uno degli appuntamenti più attesi dell’inverno valdostano: i visitatori, residenti o turisti, sanno già che il 30 e il 31 gennaio 2025 l’intera città di Aosta diventerà un crocevia di culture e un viavai di gente, ove s’intrecciano esperienze, tradizioni e artigianato ma soprattutto si respira aria di festa. L’evento affonda le sue radici nel Medioevo, quando la “vieille Aoste” (la città vecchia), ruotava attorno ai due poli religiosi della Cattedrale e di Sant’Orso.  Dal 30 gennaio al 2 febbraio, in piazza Chanoux, nel cuore della città moderna, sarà allestito, come ogni anno, l’Atelier des Métiers, uno spazio specifico dove gli artigiani professionisti espongono e vendono le proprie opere.

La tradizione vuole che Orso, santo vissuto tra il V° e l’VIII° secolo, fosse solito distribuire ai poveri i caratteristici sabot, calzature in legno che servivano per ripararsi dal freddo, da sempre oggetto prediletto della Foire. Grande importanza aveva nel Medioevo, l’anno lunare, soprattutto in relazione ai lavori agricoli: a novembre terminavano i lavori all’esterno e i contadini, durante l’inverno, preparavano gli attrezzi agricoli da utilizzare con l’arrivo della bella stagione.

La Foire nasce quindi come occasione di scambio commerciale tra i contadini: una produzione legata alla ruralità, in seguito diventata artigianato per poi trasformarsi in arte. Infatti, in questi due giorni di festa, dall’Arco di Augusto alla piazza della Repubblica, e, in generale, in tutta la città storica, le vie si animano di migliaia di artigiani e artisti, che espongono le loro opere di altissima qualità tecnica e di grande valore culturale. Non solo sculture ed oggetti intagliati su legno, ma anche manufatti in pietra ollare, in ferro battuto ed in cuoio, cesti in vimini, merletti, i tradizionali drap, stoffe in lana lavorate su antichi telai in legno: queste sono le produzioni dell’artigianato valdostano di tradizione che si possono trovare alla Foire.

Un momento di incontro e di ritrovo che culmina nella Veillà, la notte bianca tra il 30 e il 31 gennaio, accompagnata da musica e canti popolari.  Tradizioni ancestrali e autenticità di un evento che ci porta ad assaporare la tipicità e l’unicità di una comunità ancora capace di conservare e fare vivere sensazioni ed emozioni che hanno origini antichissime.

Sempre dal 30 gennaio al 2 gennaio non mancheranno infine i punti di ristoro, dove poter apprezzare menù tipici e gli spazi riservati alla degustazione e all’acquisto dei prodotti del territorio, come il padiglione enogastronomico allestito in Piazza Plouves. Qui troverete una vasta scelta di golose prelibatezze locali e potrete così, portarvi a casa numerosi assaggi di una regione dalle mille sfaccettature. Imperdibile è la regina della tavola valdostana, la Fontina Dop Alpeggio. Il paniere di prodotti comprende inoltre altre tre DOP: il Fromadzo, il Lardo di Arnad e il Jambon de Bosses. Accanto a questi prodotti leader, numerose altre produzioni di nicchia illustrano la molteplicità di gusti e produzioni che questa piccola regione riesce ad offrire: innanzitutto le mele della Valle d’Aosta. Seguono tutta una serie di piccoli frutti, in estate, e di frutti autunnali, come le castagne e le noci. Un altro simbolo della tradizione è il pane nero, a base di farina di segale, ideale accompagnato da uno strato di miele, anch’esso rigorosamente valdostano.

MAGGIORI INFORMAZIONI

Per consultare il programma dettagliato della manifestazione visitare il sito https://www.lasaintours.it/

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