Inaugura al Castello Gamba la mostra Mon cher Abbé Bionaz! – Mario Cresci per la Valle d’Aosta, curata da Luca Fiore e prodotta da Le Macchine Effimere, dal 1 aprile al 18 giugno 2023. Artista che si annovera tra i maestri della fotografia italiana, Mario Cresci ha contribuito a ricercare e a sperimentare le potenzialità del linguaggio fotografico, attraverso la contaminazione tra diverse discipline espressive, inserendolo nel solco dell’arte contemporanea.

Il rapporto tra Cresci e la Valle d’Aosta giunge dopo una lunga e significativa esperienza in Basilicata negli anni Sessanta e Settanta. Soggetto prediletto della sua fotografia è il mondo rurale con la sua cultura materiale: malghe, fienili, tetti di ardesia, utensili per la produzione della fontina, utensili e giocattoli di legno. La serie di immagini Mon cher Abbé Bionaz nascono da un dialogo tra Cresci e Émile Bionaz (1862-1930), fotografo, scrittore, escursionista e parroco di Saint-Nicolas per trentasette anni, le cui opere sono anch’esse conservate presso il Museo di Châtillon. Mario Cresci seleziona venti immagini di Bionaz e le rielabora al computer, giocando in modo ironico e poetico. L’intento della mostra è quello di mettere in luce il rapporto tra il maestro e il territorio valdostano, già a partire dagli anni ’90, oltre a quello di valorizzare le sedici fotografie presenti nella collezione regionale.

L’artista omaggia anche l’antico sapere dell’artigianato valdostano, di cui gli oggetti conservati al MAV, Museo dell’Artigianato Valdostano di Fénis, appartenenti alla Collezione IVAT e alla Collezione Brocherel (Museo Civico di Torino) ne sono espressione, ridisegnandone le sagome in maniera originale attraverso l’utilizzo del computer. Per il curatore “un paradosso perché la tecnologia permette all’artista di tornare alla dimensione manuale (ogni linea delle sagome è ricostruita minuziosamente) per produrre figure che mantengono la forza iconica degli originali in legno, ma che posseggono una nuova energia contemporanea.”