il “Rû du Pan Perdu” ad Antey-st-André

Architettura eroica e irrigazione

Risalendo la Valtournenche, arrivando nell’abitato di Antey-Saint-André, il nostro sguardo è immediatamente calamitato dalla maestosa piramide che si staglia davanti a noi e che domina l’intera vallata dall’alto dei suoi 4478: il Cervino. Eppure, ad un occhio più attendo, altre meraviglie degne di nota si nascondono alla nostra vista e meritano di essere ammirate e conosciute per la loro unicità: i rûs.

Un “rû” è un piccolo canale irriguo, solitamente frutto dell’ingegno e del lavoro dell’uomo, destinato ad incanalare le acque provenienti dai ghiacciai per utilizzarle al fine di irrigare le terre coltivabili. La pratica agricola, di fondamentale importanza per questi territori così impervi e ardui da coltivare, è andata di pari passo con l’invenzione e il perfezionamento di tecniche e strutture che facilitassero l’irrigazione, potenziassero la produzione e migliorassero i metodi di coltivazione. In Valle d’Aosta, proprio in ragione di una morfologia del territorio decisamente rocciosa e poco morbida e in virtù di un clima piuttosto secco e poco piovoso, è stato necessario costruire opere di ingegneria idraulica che permettessero uno sfruttamento dell’acqua capillare e ben distribuito.

Ad Antey, il “rû du Pan Perdu” desta ancora oggi meraviglia: arroccati alla parete rocciosa sulla destra orografica del torrente Marmore, si stagliano ancora ben visibili i resti degli archi in pietra che verosimilmente avrebbero dovuto trasportare acqua in alcune delle frazioni del villaggio. Poco si sa dell’epoca di costruzione di quello che, tra l’altro, fu un canale mai completato e misteriosa è la leggenda che narra le vicende di questa complessa serie di archi e murature che lasciano ancor oggi a bocca aperta. Un luogo da scoprire nel corso di una piacevole passeggiata.