CÉZANNE – RENOIR "REGARDS CROISÉS"

fino al 19 novembre, fondazione gianadda, martigny (CH)

Regards croisés (sguardi incrociati) 

Cézanne, Renoir:   sguardi incrociati su due maestri della pittura francese dell’ultimo quarto del XIX° secolo e dell’inizio del XX°:  Renoir, presentato nel 2014 presso la Fondazione Pierre Gianadda e Cézanne nel 2017.   Eccoli riuniti per dare lustro ai locali della Fondazione con opere d’arte che si paragonano, si confrontano, si emancipano  trasformandosi in divinità protettrici delle future avanguardie del XX° secolo.  Questa la sfida che, in questa estate, i musei dell’Orangerie et d’Orsay di Parigi affrontano con più di 60 opere.  Sylvain Amic, presidente del museo d’Orsay et dell’Orangerie e Claire Bernardi, direttrice del museo dell’Orangerie, ricordano con emozione il sostegno e l’impegno profusi da Léonard Gianadda per il successo di questo dialogo ai vertici tra Cézanne e Renoir. Il presidente della Fondazione, poco prima della sua scomparsa, si è speso per far sì che questa mostra facesse scalo nell’ansa del Rodano. Il catalogo e la mostra rappresentano l’ultima espressione di riconoscenza manifestata da Sylvain Amic, dal suo predecessore Christophe Leribault e Claire Bernardi al compianto Léonard Gianadda.

Paul Guillaume mercante d’arte e collezionista di Cézanne et Renoir

La maggior parte delle opere proviene dalla collezione di Paul Guillaume. Chi era costui ?

Paul Guillaume apre a Parigi, nel 1914, la sua prima galleria d’arte, in via de Miromesnil.  Giovane mercante d’arte autodidatta e di modesta estrazione sociale, nulla lo avrebbe predestinato al commercio d’arte.  Prima della guerra, a Montmartre, aveva avviato rapporti con artisti e scrittori gravitanti intorno al Bateau-Lavoir. Appassionato di  «art nègre» (arte negra) di cui divenne esperto e uno dei pochissimi mercanti d’arte a Parigi, fu tra i primi ad apprezzare lo spirito artistico delle opere africane, a fianco di Vlaminck, Derain, Matisse, Picasso e Apollinaire.  Dopo il loro incontro, Apollinaire incoraggia la crescita professionale di Paul Guillame, presentandogli vari artisti e incoraggiandolo nella realizzazione della sua galleria d’arte. Nel  dicembre 1914 Apollinaire partecipa al conflitto, mentre Paul Guillaume per motivi di salute sfugge alle successive campagne di mobilitazione.  I due amici avviano una fitta corrispondenza, Apollinaire raccomanda a Guillaume l’acquisto « di quadri a prezzi ragionevoli di… Cézanne ». Nell’arco di un ventennio, Paul Guillaume realizza una collezione di centinaia di opere dall’impressionismo all’arte contemporanea.

CÉZANNE NELLA COLLEZIONE WALTER-GUILLAUME DEL MUSEO DELL’ORANGERIE

Le opere di Cézanne, ancora poco conosciuto, vengono acquistate solo da pochi collezionisti ma suscitano già la curiosità degli artisti d’avanguardia.  Inizialmente denigrate, le tele di Cézanne sono ormai esposte periodicamente. All’inizio della sua carriera Paul Guillame non è sempre in grado di acquistare le tele di Cézanne. Ma egli si dedica ad altri artisti e il suo successo si manifesta rapidamente con risultati folgoranti.

Con le perturbazioni sociali del 1914 che avevano indotto molti mercanti d’arte di Parigi a lasciare la città, Paul Guillame si fa strada in un mercato dell’arte che, dopo gli sconvolgimenti dell’entrata in guerra, ritrova il suo dinamismo.

Avviata l’attività professionale in un appartamento di via Villiers dove espone le opere in vendita,

Paul Guillame pubblica, nel 1916, alcune inserzioni pubblicitarie: “Dal 1° settembre tratto opere di Renoir, Cézanne, Van Gogh, Lautrec, Monet, Picasso etc. ».  Durante tutto il corso del conflitto,  Paul Guillaume sviluppa una clientela internazionale.  E’ uno dei primi mercanti d’arte a riconoscere l’importanza degli impressionisti, in particolare Renoir e Cézanne.  Da quel periodo in avanti, Paul Guillame affianca all’attività di mercante d’arte la creazione della collezione personale che annovera un ventaglio di grandi pittori contemporanei tra i quali, certamente, Cézanne.   Nel 1926, acquista il

Ritratto di Madame Cézanne (1885/1890).   In quel momento Paul Guillaume possiede numerose altre tele del pittore di Aix : Baigneur assis au bord de l’eau  (Bagnante seduto sulla riva) del 1876

Les Baigneuses (Le bagnanti) del 1880 e una natura morta Vase paillé, sucrier et pommes (Vaso  impagliato, zuccheriera e mele) 1890/1894.

Oggi osserviamo meravigliati la rilevanza delle scelte di Guillaume, perché egli acquista opere importanti come i ritratti che Cézanne realizzava dei suoi congiunti, Madame Cézanne au jardin (Madame Cézanne nel giardino), Portrait du fils de l’artiste (ritratto del figlio dall’artista) verso il  1880), frutto di una coraggiosa ricerca formale.

La collezione di Paul Guillaume al museo

Nel 1934, Paul Guillaume muore prematuramente lasciando incompiuto un progetto di “hôtel-museo».  La vedova, Juliette Lacaze detta Domenica, rispettando la volontà testamentaria del marito, chiude la galleria ed eredita l’incredibile collezione. Il defunto ha disposto che la stessa sia conferita al museo del Louvre, riservando comunque a Juliette il diritto  di alienare le opere d’arte secondo le sue esigenze.   Quando nel 1959 e nel 1963 i Musei nazionali acquistano da Juliette Lacaze (divenuta  Domenica Walter in seguito a un secondo matrimonio),  la collezione Paul Guillaume subisce un sensibile cambiamento. Le opere più all’avanguardia di Picasso e Matisse – quelle legate all’esperienza cubista – sono già state vendute e contemporaneamente l’insieme si arricchisce di quadri impressionisti.

La rilevanza delle opere di Cézanne all’Orangerie

Relativamente alle opere di Cézanne, Domenica acquisisce numerosi paesaggi.   Le Rocher rouge (La roccia rossa) intorno al 1895 e  Dans le parc du Château noir (Nel parco del Castello nero) 1898-1900  testimonianza dell’ultima esplorazione del pittore nella rappresentazione del paesaggio, mentre il Paysage au toit rouge (Paesaggio con tetto rosso) o  Le Pin à l’Estaque (Abete all’Estaque) 1875-1876 segnano il debutto di Cézanne nel tema degli spazi aperti e il suo attaccamento agli impressionisti.   Ricapitolando il museo dell’Orangerie annovera cinque quadri di Cézanne acquistati da Paul Guillaume e altri dieci acquistati da Domenica, pertanto l’Orangerie oggi riunisce certamente le più importanti opere del maestro di Aix.

PAUL GUILLAUME E IL SUO APPREZZAMENTO PER RENOIR

La predilezione di Paul Guillaume per Renoir si manifesta precocemente.  Ne troviamo traccia già alla fine del 1910.  Le origini della predilezione di Paul Guillame per Renoir,  sono probabilmente da ricercarsi presso colui che fu il suo mentore e che lo introdusse nei circoli artistici parigini, il grande poeta e critico d’arte Guillaume Apollinaire (1880-1918). Dopo la morte di quest’ultimo, il gallerista resta fedele allo spirito di colui che fu suo amico e guida nel mondo delle arti e conserva il ricordo dell’insegnamento dello scrittore che dichiarava a proposito di Renoir che egli era “il più grande pittore della sua epoca e uno dei più grandi pittori di tutti i tempi”. 

Nella sua rivista Les Arts de Paris, Paul Guillaume pubblica dal 1919 delle opere di Renoir e commenta così un ritratto di Madame Charpentier di Renoir esposto al Louvre : « oeuvre de toute beauté » (opera di incommensurabile bellezza).   Nella rivista vengono pubblicate molte altre riproduzioni delle tele di Renoir, tra le quali numerose provenienti dalla sua collezione.

Operando quasi da solo nel mercato dell’arte moderna durante gli anni del conflitto, Paul Guillame che dispone di grandi risorse, può aspirare ad acquisire tele di artisti dalla solida reputazione come Cézanne e Renoir. Il dottor Barnes, celebre collezionista americano, ha condiviso la predilezione di Paul Guillame e della consorte per le opere della maturità di Renoir. Paul Guillame ospita nel 1928 nella sua galleria londinese una grande esposizione di opere di Renoir prevenienti dalle collezioni dei figli dell’artista.  Le opere di Renoir sono esposte insieme ad altre di artisti del calibro di

Derain, Picasso, Cézanne, Matisse, etc.  Paul Guillaume crea così con le opere di Renoir intrecci tra coincidenze singolari ed affinità elettive che collocano deliberatamente il pittore in una narrazione

della modernità.  In quel periodo Paul Guillame incrementa considerevolmente la sua collezione privata di opere di Renoir, certamente nell’intento di venderne parecchie al dottor Barnes, celebre collezionista americano, ma anche e soprattutto per gusto personale. Grazie ai cataloghi del gallerista, possiamo stabilire che, fino al 1934,  ben 55 opere di Renoir sono transitate nelle sue mani, nella sua galleria o nella sua collezione personale.  La sua scelta si orienta soprattutto sul periodo immediatamente successivo  all’impressionismo.  Diversi soggetti hanno catturato l’attenzione del mercante d’arte: ritratti raffiguranti per lo più soggetti femminili e bambini:

Claude Renoir en clown, des Jeunes filles au piano, nudi femminili, ma anche nature morte e paesaggi.

Renoir nella collezione di Paul Guillame e al museo dell’Orangerie

Gallerista competente e collezionista appassionato, Paul Guillame si circonda, tra le altre nel suo appartamento, di opere di Renoir che trasforma in un amico di intime atmosfere. Ad esempio, nelle fotografie del suo appartamento  di via Messina, le opere di Renoir occupano uno spazio privilegiato per numero e qualità. La vedova di Paul Guillaume, dall’ottobre 1934, valorizzerà ulteriormente la collocazione di Renoir nella collezione ereditata. Realizza importanti acquisizioni di tele di Renoir, come  Yvonne et Christine Lerolle au piano (Yvonne e Cristina Lerolle al pianoforte). Paul Guillaume

e in seguito la sua vedova, sono riusciti a raccogliere un insieme considerevole di tele di Renoir, sottolineando soprattutto la sua maturità. Con 24 opere in totale, Renoir è attualmente il secondo artista più rappresentativo della collezione Walter-Guillaume al museo dell’Orangerie. Renoir vi appare a confronto con i grandi maestri dell’avanguardia dell’inizio del XX secolo. La collezione  Walter-Guillaume avvia un dialogo tra i quadri di Renoir con le grandi bagnanti di Picasso e le odalische di Matisse, trasformando l’opera del maestro in un fertile substrato di modernità. 

Cézanne et Renoir : uno sguardo sul mondo

All’incrocio tra il XIX° e il XX°secolo, Renoir e Cézanne hanno tracciato due solchi nella pittura moderna: il primo creando un varco sul cammino dell’impressionismo, dove la linea cede il passo alla pennellata, al colore e alla luce; il secondo aprendo un nuovo cammino dalle tracce ritmiche e sintetiche. Per quanto ben distinti,  i loro percorsi non hanno mai smesso di incontrarsi, per l’amicizia e l’ammirazione reciproche, per una comunione di soggetti e anche di interrogativi, dalle nature morte ai paesaggi, dal ritratto al nudo, financo nella ricerca dell’essenza delle cose e degli esseri viventi. I due pittori condividevano collezionisti e mercati visionari che il hanno consacrati nel mercato dell’arte: Victor Chocquet, Ambroise Vollard, Albert Barnes e certamente Paul Guillaume e la sua consorte Domenica.  Quindi, nulla vi è di artificioso nel dialogo tra le opere di Cézanne e di Renoir che continua quello avviato tra i due uomini nell’atelier di Parigi all’inizio della loro carriera.

La pennellata fluida di Renoir e quella strutturata di Cézanne

La prima parte dell’esposizione presenta una introduzione basata sempre sul confronto tra due opere di Cézanne e Renoir. Questo sottolinea i temi più tipici evidenziando il confronto nel loro modo di rappresentare le nature morte, i paesaggi, i ritratti e le bagnanti. Ad esempio: Les pêches, 1881, di Renoir et Vase paillé, sucrier et pommes, tra il 1890 et 1894 di Cézanne. Per Les pêches, Renoir moltiplica i punti di vista. Egli propone una vista dall’alto sul soggetto principale collocato al centro di una fruttiera bianca. Mette in evidenza i toni cangianti dei frutti disposti a piramide di fronte ad un pesca solitaria. I motivi ornamentali della tappezzeria con il fogliame colorato creano un vero paesaggio realizzato con la pennellata impressionista. Nell’opera Vase paillé, sucrier et pommes, il vaso impagliato, tema ricorrente nelle nature morte di Cézanne, diventa eponimo del titolo del quadro. Esso rappresenta il fulcro della composizione pittorica. I frutti dalla sensualità palpabile, appaiono come sul proscenio di una rappresentazione teatrale. Mentre il tavolo sembra oscillare, i giochi di luce e di colore completano la scena. La zuccheriera e il piatto bianco donano luminosità. Il quadro cattura per l’atmosfera senza tempo del soggetto e la maestosità con le quali  Cézanne riesce a rappresentare modesti oggetti della quotidianità. 

La varietà delle pennellate di Renoir e quelle materiche di Cézanne  

Nella seconda sezione, l’approccio cronologico ai due artisti evidenzia la loro singolare evoluzione stilistica.  Le poirier d’Angleterre, del 1873, nel quale Renoir rappresenta un vero paesaggio impressionista dominato dalle diverse tonalità di verde, sottolinea l’attrazione del pittore per la vegetazione rigogliosa. Questa è allo stesso tempo  decorazione e soggetto della tela, sovrastando le tre figure umane che valorizzano la dimensione monumentale del pero. I riflessi luminosi, interpretati dal pittore, si riscoprono nei giochi di colore, esaltati da toni chiari e da una pennellata quasi trasparente.  Le persone sono a malapena abbozzate essendo l’artista un cultore di scene del genere.  In  Paysage au toit rouge, 1875/76, Cézanne, avviato da Pissarro alla pittura negli spazi aperti, dipinge questo quadro in tema.  Egli gioca con effetti materici per rappresentare i diversi elementi.   Il cielo è spazzato da colpi di pennello, lunghe pennellate richiamano le distese dei campi, il fogliame rappresentato da virgole animate e le abitazioni da altre dense pennellate. L’opera sorprende per la sua composizione asimmetrica che non raffigura un soggetto preciso ma l’intero paesaggio. Un albero in primo piano si affaccia all’orizzonte mentre al centro del quadro un folto intreccio dissimula la porta di ingresso di una casa, appena percepibile.    

La posterità di Cézanne e Renoir nelle moderne generazioni

L’ultima sezione rappresenta il passaggio alla posterità di Cézanne e Renoir. « Il faut traiter la nature par le cylindre, la sphère et le cône » (la natura deve essere raffigurata con il cilindro, la sfera e il cono) scrive Cézanne. La geometrizzazione delle forme e la costruzione dello spazio anticipano il cubismo come nel quadro « Dans le Parc du Château noir »,1900.   Cézanne raffigura delle piante, in una fitta composizione centrata sull’albero, il soggetto preferito dall’artista verso la fine dei suoi anni.  Mentre  Renoir concorre a plasmare il corso dell’arte moderna con la sua esplorazione della luce, la sua padronanza del ritratto e la sua esaltazione del nudo come in « Femme nue couchée », del 1906.

CÉZANNE, RENOIR : due numi tutelari

L’avanguardia turbolenta dell’inizio del XX° secolo porge uno sguardo attento sui maestri che li hanno direttamente preceduti.  Il Salone d’Autunno del 1904 consacra l’influenza di Cézanne sul nuovo stile pittorico e più tardi sul cubismo. Per quella di Renoir, invece,  sembrano necessari altri lunghi anni. A partire dal 1918, nelle opere di Matisse o quelle di Picasso e di altri artisti, l’influenza di Renoir è prevalentemente espressa dalle sue bagnanti. Per testimoniare la portata di Renoir e di Cézanne sulle nuove generazioni di pittori moderni, le opere di Picasso celebreranno con stile il formidabile incontro tra questi due giganti della storia dell’arte.

Testi estratti dal catalogo Cézanne – Renoir di Antoinette de Wolff

Fonte: catalogo Cézanne – Renoir 2024

Con la partecipazione di UBS – Main sponsor della Fondazione Pierre Gianadda