Ad Atto è la nuova, imperdibile mostra di arte contemporanea, nata da un progetto di collaborazione, inedito e profondamente attuale, tra Chicco Margaroli e Andrea Carlotto. Inaugurata il 24 ottobre 2025 e aperta al pubblico fino al 3 maggio 2026 nella suggestiva Chiesa di San Lorenzo ad Aosta, l’esposizione indaga il tema della Natura nel suo duplice volto di fragilità e resilienza, espressa attraverso metafore di grande forza.
Dopo la sua prima personale, Potatura di ritorno, nel 1999 a San Lorenzo, Chicco Margaroli ritorna ad esporre in questo luogo carico di storia e punto di riferimento per gli artisti contemporanei in ambito urbano. “Il tema dell’adattabilità – racconta l’artista – è per me un’urgenza, in modo particolare dal 2007 quando ho iniziato a riflettere sulla capacità di adattamento degli esseri viventi ad una realtà in continua metamorfosi, al tempo che passa, e alla necessità di apprezzare le cose vere. Piangiamo per quello che non c’è più senza avvalorare ciò che cambia e continua ad esserci”.
Il dialogo con Andrea Carlotto, artista multimediale ma anche musicista legato al mondo del teatro, si è svolto intorno a quattro macrotemi, legati alle azioni che la Regione Valle D’Aosta promuove attraverso il Museo regionale di Scienze naturali Efisio Noussan. Così la “Rete ecologica”, con cui si apre l’esposizione, è legata alla mappatura che la Regione ha fatto per comprendere lo spostamento delle specie botaniche e degli animali selvatici. “Per me, metafora della rete ecologica è la relazione umana con l’altro che qui prende forma in un armadio, nero e bianco, che può contenere, celare ma anche aprirsi su una realtà, una dimensione altra. Ho voluto un oggetto iconico che rappresentasse la casa, concepito come un abbraccio.”
Un abbraccio che accoglie e che invita ad osservare all’interno, al di là, e ad osservarsi, attraverso un’intricata rete di ostacoli, fatti di mille sfaccettature del quotidiano. Il lato nero è il notturno, è l’incubo, è la stagione invernale: l’ambivalenza delle cose importanti. Il lato bianco, al contrario, è il diurno, la bella stagione, il fare quotidiano fatto di piccole cose. Gli oggetti della nostra vita come escrescenze di una complessa rete di ramificazioni che intrecciano legami. “Una Natura che si cerca di contenere, ma che all’improvviso può anche esplodere”. Non è casuale la scelta dell’artista di lavorare, come già ha fatto in passato, con una specie vegetale considerata infestante, che richiama l’adattamento alle nostre latitudini, come l’Ailanto altissimus, o Albero del Paradiso.
Come un intermezzo da un Atto e l’altro, al centro dello spazio espositivo, un piccolo scrigno dorato contenente l’albero della vita, riporta per un attimo il visitatore alle origini, ad un tempo lontano in cui l’uomo comunicava con le divinità attraverso le offerte. I frutti, realizzati con gusci di pistacchio, racchiudono semi di farro mono-cocco, antico cereale ritrovato nei buchi di palo dell’Area Megalitica di Saint-Martin de Corléans ad Aosta.
Altri due sono i temi interpretati dall’artista: Il latte della terra, concepito a partire dalla sequenza del DNA del latte valdostano, che coglie, attraverso l’arte, la bellezza che deriva dalla reazione biologica dello yogurt. Il risultato di questa visione sono piccoli e tridimensionali racconti dipinti, tutti diversi tra loro; e Corpi celesti che rappresenta una collezione collettiva di “stelle” cadute in terra. Nella parte più sacra dell’antica chiesa paleocristiana, ecco svelarsi In nuce, una grandiosa installazione, realizzata con noci laminate in rame, che dialoga con il lavoro audiovisivo di Andrea Carlotto.
“Siamo partiti dal germoplasma del DNA umano e abbiamo lavorato sulla noce, la parte più primordiale che rimanda al cervello.”, spiega Margaroli. “Per la parte audiovisiva abbiamo usato il rumore bianco, materiale primordiale in quanto contiene in sé tutti i suoni”, aggiunge Carlotto.
Il tema è l’adattamento percettivo. Non sembrano esserci risposte definitive alle grandi domande esistenziali che da sempre interrogano l’uomo ma la loro ricerca è ciò che definisce l’esperienza umana. “Volevo riflettere sul ‘male’ del rumore contemporaneo e ho scelto la complessità visiva che unisce testo e immagine per provare a spiegarlo”. I due artisti dialogano a stretto contatto interagendo con le loro idee e le loro opere e arricchendosi a vicenda. Una mostra inedita che offre un punto di vista originale sul mondo biologico e su quello umano e che diventa occasione per smuovere emozioni e creare un processo collaborativo e inclusivo dinanzi a tematiche che toccano ciascun essere umano.
Ad Atto non è solo una mostra, ma un’esperienza sensoriale che invita a riflettere sul nostro modo di abitare il mondo naturale.
Chiesa di San Lorenzo
Piazza Sant’Orso – 11100 Aosta
Tel. +39 0165 238127
Dal 24 ottobre 2025 al 3 maggio 2026.
Orario di apertura: dal martedì alla domenica, dalle 10:00 alle 13:00 e dalle 15:00 alle 18:00.
L’esposizione è a ingresso gratuito.